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Archivio delle news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica


Aiuto cuoco e qualifica professionale
News inviata il 24 marzo 2017

Un soggetto, inquadrato al 2° livello del C.C.N.L. FISM (Federazione Italiana Scuole Materne), come aiuto cuoco, non può essere considerato in possesso del requisito professionale per l’avvio e l’esercizio di attività di commercio al dettaglio di generi alimentari e per la somministrazione di alimenti e bevande ai sensi dell’articolo 71, comma 6, lettera b), del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59.
Nonostante al 2° livello del CCNL appartenga il personale esecutivo, ovvero quei lavoratori che effettuano lavori per i quali sono richieste normali conoscenze e adeguate capacità tecnico-pratiche, secondo il Ministero il soggetto inquadrato in questo livello non può essere considerato sufficientemente qualificato e pertanto non può essere ad esso riconosciuta la qualificazione professionale in oggetto. Lo ha precisato il Ministero dello Sviluppo Economico con la risoluzione n.48955 del 13 febbraio 2017.
Nella norma citata il possesso del requisito professionale per l’avvio e l’esercizio di attività di commercio al dettaglio di generi alimentari e per la somministrazione di alimenti e bevande viene riconosciuto al “dipendente qualificato”; tale qualifica - sottolinea il Ministero - “deve essere riconosciuta dal contratto di lavoro di riferimento, con particolare riguardo alle declaratorie dei livelli professionali nei quali il personale è inquadrato”.
Si possono, pertanto, ritenere “dipendenti qualificati” “i soggetti inquadrati in quei livelli professionali, la cui rispettiva declaratoria richieda almeno il possesso di conoscenza specifiche e tecniche, e di conseguenza capacità tecnico-pratiche nello svolgimento di compiti operativi ed esecutivi”. la news è di tuttocamere.it Leggi il parere.


La competenza a far cessare il rumore del bar
News inviata il 18 marzo 2017

Spetta al sindaco e non ai dirigenti comunali, la competenza ad adottare ordinanze per il contenimento o l’abbattimento delle emissioni sonore, compresa l’inibotoria totale o parziale di determinate attività trattandosi di potere analogo a quello attribuito allo stesso sindaco dagli artt. 50 e 54 Tuel (cfr. Tar Venezia n. 377/2015; Tar Latina, 210/2014; Tar Torino 708/2013; Tar Potenza 156/2017). Deve infatti ritenersi che il provvedimento in questione non rientri tra i poteri ordinari di controllo in materia di inquinamento acustico ma consista in un provvedimento contingibile e urgente di competenza del sindaco. In tal senso, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria,(Sezione Prima) con la sentenza 382 del 7 marzo 2017


Nuove norme tecniche per le autorimesse
News inviata il 6 marzo 2017

Con Dm 21 febbraio 2017 (pubblicato sulla GU del 3 marzo 2017) il Ministero dell’Interno ha approvato le norme tecniche di prevenzione incendi per le attività di autorimessa. Tali norme dovranno essere applicate alle attività di autorimessa di superficie complessiva coperta superiore a 300 metri quadrati, sia a quelle esistenti alla data di approvazione del decreto, che a quelle di nuova realizzazione. (La news è di Monica Sica) Leggi il provvedimento.


Chioschi dehors e permessi edilizi
News inviata il 5 marzo 2017

Le opere realizzate su aree di posteggio oggetto di concessione temporanea di suolo pubblico non possono essere considerate precarie a nulla rilevando la loro eventuale facile rimovibilità e l'assenza di opere murarie, poiché la “precarietà” dell'opera, che esonera dall'obbligo del possesso del permesso di costruire, postula un uso specifico e temporalmente limitato del bene che non si identifica con la sua stagionalità, la quale non esclude la destinazione del manufatto al soddisfacimento di esigenze non eccezionali e contingenti, ma permanenti nel tempo.
Né, a maggior ragione, la precarietà dell’opera può essere desunta dal carattere temporaneo della concessione relativa alla occupazione di suolo pubblico la quale si riferisce ad attività tutt’altro che eccezionali e contingenti sebbene destinate a cessare dopo un certo (non breve) lasso di tempo. In tal senso Consiglio di Stato, Tar Toscana, sentenza n. 312 depositata il 28 febbraio 2017.


Locali, paga il titolare se non ha nominato il preposto
News inviata il 4 marzo 2017

Il titolare dell'osteria all'estero per lavoro è comunque responsabile penalmente di ciò che accade nel suo locale. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, sezione III, con la sentenza 3901 depositata il 27 gennaio 2017 affermando il principio di diritto che in tema di disciplina penale dei prodotti alimentari, la delega di funzioni può operare quale limite della responsabilità penale del legale rappresentante della impresa solo laddove le dimensioni aziendali siano tali da giustificare la necessità di decentrare alcuni compiti, mansioni specifiche e responsabilità, ma non anche in caso di organizzazione a struttura semplice comportante l'affidamento di fatto dell'intera gestione a terzi. Questa la sentenza.

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