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Archivio delle news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica


Commercio su aree pubbliche: la proposta delle regioni preentata in CU del 19 gennaio
News inviata il 20 gennaio 2017

La Conferenza delle regioni ritiene che il Comma 8 dell’art. 6 vada così sostituito: “Ferma restando l’Intesa del 5 luglio 2012 della Conferenza Unificata in materia di rilascio delle concessioni di commercio su aree pubbliche, al fine di rendere coerente l’applicazione della stessa su tutto il territorio nazionale, i Comuni che alla data di entrata in vigore del presente decreto non hanno provveduto all’approvazione dei bandi per il rilascio delle relative concessioni, devono adempiere al rilascio delle concessioni entro il 31 dicembre 2018. Nelle more degli adempimenti da parte dei Comuni sono comunque salvaguardati i diritti degli operatori uscenti". La proposta, ovvero l’emendamento è volto a richiamare esplicitamente l’intesa della Conferenza Unificata del 5 luglio 2012, adottata in attuazione dell’art. 70, comma 5, del DLGS 59/2010 di recepimento della Direttiva Bolkestein in materia di commercio su aree pubbliche e a chiarire che viene concessa una proroga al 31 dicembre 2018 per il rilascio delle concessioni in quei comuni che alla data di entrata in vigore del DL 244/16 non hanno provveduto all’approvazione dei relativi bandi.


Approvata dalla Camera la legge sugli home restaurant
News inviata il 19 gennaio 2017

Un tetto all'home restaurant. Prenotazioni e pagamenti solo digitali, 500 coperti e 5 mila euro l'anno massimo di guadagni. L'attività di ristorazione da svolgere nelle case nasce zoppa: la legge fissa da un lato un limite economico e ricettivo e dall'altro impone il solo mezzo elettronico per accedervi. Eliminato però l'obbligo della Scia, segnalazione certificata di inizio attività, che avrebbe dovuto essere presentata dal cuoco, pena la cessazione dell'attività e l'applicazione della sanzione da 2.500 a 15 mila euro. Basterà la comunicazione, per via digitale, del gestore ai Comuni delle unità immobiliari registrate dalla piattaforma presso le quali si svolgono le attività. Leggi tutto l'articolo di ItaliaOggi


Obbligo di comunicazione dell’avvio del procedimento di autotutela
News inviata il 12 gennaio 2017

L’art. 21-octies, comma 2, l. n. 241/1990 è norma di carattere processuale e pertanto, in quanto tale, applicabile anche ai procedimenti in corso o già definiti alla data di entrata in vigore della l. n. 15/2005 e, tuttavia, con riferimento alla mancata comunicazione di avvio, la disposizione in parola non può comunque, anche per fattispecie anteriori, essere applicata d’ufficio dal giudice, ma solo ope exceptionis da parte dell’amministrazione, alla quale incombe altresì l’onere di dimostrare che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso. In tal senso Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 511/17; depositata l’11 gennaio 2017. (La news è di dirittoegiustizia)


Le Leggi Regionali in materia di guide e accompagnatori turistici eccedono i limiti di cui all’art. 117 Cost.
News inviata il 11 gennaio 2017

Secondo l’orientamento prevalente della giurisprudenza costituzionale le Leggi Regionali in materia di guide e accompagnatori turistici eccedono la competenza regionale in materia di professioni di cui all’art. 117, comma 3, Cost., violando il principio fondamentale che riserva allo Stato non solo l’individuazione delle figure professionali, ma anche la definizione e la disciplina dei requisiti e dei titoli necessari per l’esercizio delle professioni stesse, risolvendosi in una indebita ingerenza in un settore costituente principio fondamentale della materia e, quindi, di competenza statale. In tal senso Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 461/17; depositata l’11 gennaio 2017. La news è di dirittoegiustizia.it


Vietata, anche nel terzo millennio, l'attività di acconciatore in forma ambulante
News inviata il 31 dicembre 2016

Il divieto di esercizio dell’attività di acconciatore in forma ambulante risulta pienamente giustificato dal perseguimento dei motivi imperativi di interesse generale connessi ai profili della sanità pubblica e della tutela dell’ambiente, nonché della protezione dei consumatori e dei destinatari dei servizi, e non ricade dunque nel novero delle disposizioni di legge da intendersi abrogate in forza delle norme di cui ai commi 1 e 2 dell’articolo 1 del decreto-legge 1/2012. Non risulta, peraltro, che la disciplina nazionale sia stata sotto questo profilo oggetto di rilievi in sede di espletamento dell’esercizio di trasparenza, di cui all’articolo 59 della direttiva 2005/36/CE2, recentemente condotto dall’Italia in contraddittorio con gli Uffici della Commissione europea e con gli altri Stati membri. Lo ha rilevato il Mise con il parere 433949 del 29 dicembre 2016. Leggi il parere.

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